La leggera è un’associazione di promozione sociale fondata il 31 maggio 2001 a Doccia, nel Comune di Pontassieve (FI). Oggi ha sede legale nel Comune di Rufina (FI). I fondatori de La leggera lo furono già della formazione musicale: Suonatori terra terra, nel novembre 1998 al Podere Campicozzoli (sempre nel Comune di Pontassieve).
La leggera è un patto di fiducia tra persone che hanno l’obiettivo di migliorare la qualità della vita in Valdisieve. Sulla scorta degli insegnamenti appresi dagli ex-contadini e dai montanari di queste valli cerchiamo di vivere in armonia con la terra, l’acqua e gli altri esseri viventi. Pratichiamo il canto, il ballo, la musica e il teatro nei linguaggi che abbiamo imparato dai più anziani. Vorremmo tessere fili di memoria che lavorati con attenzione diventino forti, oltre che elastici e duttili, tanto da divenire le funi portanti per i ponti di cui tutti noi, migranti culturali, abbiamo bisogno. Con una modalità antica quanto attuale e necessaria cerchiamo di riaprire i sentieri che, come nuovi passaggi nella contorta giungla umana, permettano di incontrare esperienze, conoscenze, corpi ed emozioni. Il sogno è che un giorno l’associazione in quanto tale non ci serva più e che possa sciogliersi in pace tra i canti.
Attività e funzioni si articolano quindi in ricerca, documentazione, studio e archiviazione delle fonti orali locali e allo stesso tempo nell’apprendimento, nella pratica, la didattica e la diffusione dei linguaggi espressivi di tradizione orale.
Dal 2021 La leggera gestisce il Circolo Culturale Contadino di Colognole (in convenzione con il Comune di Pontassieve) quale sede operativa in cui realizzare durante tutto l’anno attività e iniziative di vario genere in collaborazione con altre associazioni e realtà culturali del territorio: “veglie” e feste, escursioni, presentazioni di pubblicazioni, proiezioni, cicli di incontri d’approfondimento su vari temi, spettacoli teatrali, laboratori permanenti (musica e canto contadino, ottava rima e poesia estemporanea, cesteria, cucito …) e seminari di studio del canto e del ballo di tradizione contadina.
Le attività didattiche si basano su approccio intergenerazionale, percorso di apprendistato e, per la musica, metodologia cosiddetta a orecchio, al fine di sviluppare gli elementi propri che caratterizzano il pensiero musicale orale.
Il calendario dell’anno è scandito dunque dall’organizzazione di occasioni rivolte a tutte le fasce d’età per la pratica dei linguaggi espressivi dette veglie a canto e a ballo, di incontri di approfondimento teorico a tema, denominati Un’altra storia – ai quali partecipano anche realtà e relatori esterni – e dalla riappropriazione e riattivazione di una serie di eventi tradizionali rituali, come la Befanata ogni 5 gennaio e la Zingana ogni fine del Carnevale.
Sono parte integrante dell’associazione la formazione musicale e canora dei Suonatori della leggera, quella bandistica e canora della Fanfara della leggera, il Laboratorio di musica contadina di Colognole e la novellatrice Ilaria Danti.
Nel 2008 ha istituito a Rufina, in collaborazione con l’Amministrazione e la Biblioteca comunali, il Centro di Ricerca e L.A.S.C.I.T.O. (La leggera Archivio Sociale della Cultura Immateriale nella ToscanaOrientale).
A oggi ha all’attivo 15 pubblicazioni con studi su argomenti specifici, nati come percorsi di conoscenza, condivisione e divulgazione.
Per maggiori approfondimenti è possibile leggere il documento pdf, Mettersi in ballo: mettersi-in-ballo
Alla leggera! La rovina! Rovinati.
Verrà la Primavera e canterà i’ cucù!
In Val di Sieve essere una leggera o uno della leggera significa ancora oggi essere persona che si barcamena tra lavori che durano poche ore, un solo giorno o una sola stagione: muratori, braccianti agricoli, avventizi… e resta tra gli anziani l’eco della memoria delle strianelle di quelli della leggera, repertori di canti satirici a sfondo sociale caratterizzati da una libertà morale e da una visione critica della storia della società. Caterina Bueno per prima ha fatto conoscere le leggere di Toscana con i loro canti, i viaggi in treno, a piedi, in bicicletta e appunto bagaglio leggero e spirito di adattamento. Caterina “scoprì” e conobbe l’associazione quando ancora era solo un’idea, per questo la scelta del nome La leggera, oltre a cercare di riconnettere quelli della leggera di prima con quelli di oggi, vuol essere anche un segno di riconoscenza e continuità con il suo lavoro e il suo impareggiabile sentimento.
Il logo è stato tratto da una fotografia che raffigura due forconi ricavati da rami d’albero, così come usavano o usano fare ancora i contadini. Nella nostra immaginazione sono diventati anche due alberi o due persone, in ogni caso due presenze a testimonianza del fatto che la cultura nasce dalle relazioni e si basa sul rispetto reciproco delle differenze, per quanto piccole possano essere.